Comune di Tirano, Archivio Storico Comunale
L'opera, consistente nel caricamento su supporto magnetico di una parte dei dati contenuti nella cartografia storica giacente presso l'archivio comunale, è stata commissionata e finanziata dalla Amministrazione comunale di Tirano, con sede in TIRANO (SO), Piazza Cavour, 18; tel. 0342-701256.
Quanto sopra nel quadro di un complesso di interventi tesi a tutelare, ordinare, far conoscere e mettere a disposizione del pubblico l'ingente patrimonio archivistico di sua spettanza. Alla stessa amministrazione appartiene ogni diritto di copyright.
Nell'effettuazione del lavoro si è per prima cosa provveduto alla individuazione e selezione delle più importanti tra le 96 mappe storiche settecentesche; si è poi passati alla rappresentazione fotografica, su 415 negativi in formato cm. 6x6, di singole porzioni rettangole delle mappe stesse della misura di cm. 50x40, al successivo loro sviluppo in positivo in formato 25x20, con conseguente trasferimento dei dati relativi, tramite "scanner", su supporto magnetico; la conclusione del lavoro è stata la creazione del presente CD-rom.
Lo stesso è stato realizzato in linguaggio HTLM, cosa che ne rende possibile senza altre elaborazioni l'eventuale riversamento dei dati sulla rete Internet e che ne permette la lettura senza problemi sia in ambiente DOS/Windows che MacIntosh.
Le indicazioni ed istruzioni necessarie per l'accesso al programma ed ai dati, per conoscerne la struttura e le possibilità di "navigazione", ed in genere per un facile accesso ed un corretto uso del materiale, sono allegate su modulo stampato allegato, oltre che riportate alla fine della presente relazione.
L'esame e selezione del materiale, l'inquadramento cartografico e la stesura della relazione, elenchi delle mappe e note di commento sono state effettuate da
Diego Zoia. Le fotografieed ogni elaborazione dei dati relativi, trasferimento su supporto magnetico, formazione del CD-rom, sono state invece realizzati da
Massimo Mandelli.
Le mappe di cui sopra fanno parte del completo rilevamento catastale dei beni immobili di proprietà privata esistenti nella comunità di Tirano eseguito, con tutta probabilità per conto dello stesso comune, nella seconda metà del sec. XVIII (orientativamente dal 1760 al 1785 circa) da Giovanni Antonio Venosta.
Il catasto in questione comprendeva originariamente oltre 100 mappe, 96 delle quali ancora presenti presso l'archivio municipale di Tirano, ed aveva caratteristiche assolutamente diverse, pur se coevo, da quelle del ben più noto catasto "Teresiano". La rappresentazione grafica dei singoli immobili descritti, sia edifici che appezzamenti di terreno, non è infatti in scala, come in tutti i catasti moderni, ma è invece del tutto condizionata, quanto a dimensioni, dalle scritte contenute in ogni singola particella (corrispondente agli attuali mappali). All'interno di ogni casella sono infatti riportati, oltre al nominativo del proprietario ed alla sommaria descrizione del bene (superficie, coltura praticata ed eventuali affitti pagati per i terreni; natura, caratteristiche e disposizione dei locali per gli edifici) quali risultavano all'epoca della formazione, anche l'estimo del bene stesso, che corrispondeva al reddito imponibile, e varie notizie relative a precedenti descrizioni sui precedenti libri d' estimo (in particolare del 1696/1699; del 1659/1676; della fine del '500, o in alternativa del 1610; addirittura, in alcuni casi, dell'estimo di valle del 1523/1531). Le scritte sono in genere bicromatiche (nero e rosso). In alcuni casi, specie per le zone interne all'abitato, sono presenti singolari rappresentazioni grafiche, quasi tutte in inchiostro rosso, un po' "naifs" ma abbastanza fedeli e gradevoli, di edifici o particolari architettonici. La presenza di un così elevato numero di indicazioni ha determinato, soprattutto per le zone interne all'abitato, una rappresentazione distorta del territorio, con andamento delle mappe assai sviluppato in senso orizzontale (si arriva in un caso ad oltre 13 metri) e con scale via via crescenti man mano ci si allontana dal centro urbano, per effetto dell'aumento di superficie dei singoli mappali, fino ad arrivare a descrizioni molto sommarie, a volte costituite da semplici indicazioni o rappresentazioni grafiche, per le zone di montagna lontane dagli abitati. Sono esclusi dalla rilevazione boschi e pascoli, indicati unicamente quali elementi di confine e definiti sinteticamente come "commune", trattandosi appunto di beni di godimento comunitario.
I margini delle singole mappe sono in genere costituiti dalla rete viaria o da elementi naturali (boschi, valli, rupi ecc.).
Le dimensioni sono varie: dai pochi decimetri quadrati alle varie decine di metri quadrati. Le singole unità sono arrotolate attorno ad un tutore costituito da un bastone di adeguate dimensioni.
L'individuazione ed ordinamento del materiale utilizzato sono avvenuti basandosi sull'inventario steso nel 1996, su incarico dell'Amministrazione Provinciale di Sondrio, dal Consorzio Archidata di Milano. I dati relativi sono contenuti nella sottoserie 1.1.5.4, con numerazione di corda dal 556 al 651 e numerazione delle singole unità, all'interno della sottoserie, da 1 a 96; tale ultimo dato è servito per individuare le singole mappe e la corrispondente documentazione fotografica. Per eventuali notizie ulteriori relative al detto riordino ed ai criteri usati nella stesura dell'inventario si rinvia alle schede introduttive di quest'ultimo.
Va ricordato che i dati riportati in forma sintetica sulle mappe sono tratti da quelli, più completi, contenuti nei vari registri d'estimo della comunità di Tirano, in parte pure conservati presso l'Archivio municipale di Tirano (serie "Estimi", numeri di corda 395 e segg.) ed in parte presso l'Archivio di stato di Sondrio (senza indicazioni d'inventario).
Il materiale è stato selezionato secondo i criteri seguenti:
1) Sono state integralmente fotografate e caricate le mappe relative al centro storico di Tirano (entro il circuito delle mura sforzesche) e della zona circostante la chiesa della Beata Vergine (attualmente la basilica della Madonna di Tirano).
2) Sono state inoltre riprese, integralmente o nelle porzioni più significative, quasi tutte le mappe relative alle attuali frazioni di Baruffini e Cologna ed ai nuclei abitati di San Giacomo, Visoli e Rasica.
Non si sono invece riprodotte le frazioni del Dosso, in quanto la relativa porzione di mappa non risulta compilata, e di Roncaiola/Nasen, per la grande dispersione degli edifici, che avrebbe costretto ad un numero assai elevato di prese fotografiche.
3) Per quanto riguarda poi le zone esterne all'abitato, o non più in comune di Tirano, o non permanentemente abitate, si è invece ritenuto di dover privilegiare:
-la zona di San Rocco (sul versante S dell'Adda, attualmente in territorio di Villa di Tirano), sia per le belle rappresentazioni grafiche, sia perché si tratta di una frazione oggetto di frequenti dispute e passata definitivamente, negli anni '60 del secolo scorso, ad altro comune
-le aree annessa alle antichissime chiese di Santa Perpetua e Sant'Alberto
-i territori trasferiti intorno alla metà del secolo scorso, per effetto di una rettifica dei confini nazionali, alla Confederazione Elvetica: (Scala/Pescia/Cavaione sul versante W del Poschiavino e Braga/Pradello/ Tegialle sul versante E)
-altre piccole zone particolarmente significative (castello di Tirano, forca, località Ganda, ex convento dei Cappuccini)
-alcune aree sul fondovalle prossime agli abitati, oggi quasi completamente urbanizzate (in particolare circostanti il viale che congiunge il centro di Tirano con la basilica della Madonna).
Comunque, per facilitare l'individuazione delle aree interessate, le mappe (o loro porzioni) fotografate sono state riportate nell'indice grafico, con indicazione del relativo numero di riferimento, sulle corrispondenti zone individuate sulla cartografìa attuale in scala 1/10.000 (1/25.000 per i territori passati alla Svizzera), suddividendole per comodità di ricerca in 7 settori.